BUSINESS
14/06/2022
Teddy va di corsa, cento negozi in arrivo
Da Retail & Food di Giugno 2022
di Adriano Lovera
I ricavi tornano sopra il mezzo miliardo e le opening 2021 superano del 30% le previsioni. Il segreto? "Siamo sulla stessa barca dell affiliato" dice Pierluigi Marinelli
Superare il mezzo miliardo di ricavi e aprire più negozi del previsto è un risultato che pochi gruppi possono vantare. L’ampia diffusione geografica e la peculiare rete di affiliazione hanno permesso a Teddy di centrare questo obiettivo. E di portare in giro per il mondo i suoi marchi, talvolta rientrando in dei mercati da cui era stato costretto a uscire. Insomma il fast fashion made in Rimini corre. “Anche se, almeno per noi, è una definizione superata. Siamo semplicemente un'azienda moda e abbigliamento, che cerca di offrire al cliente il migliore prodotto nel rapporto qualità prezzo e un'esperienza online e offline in linea con i suoi desideri” racconta in questo colloquio con Retail&Food Pierluigi Marinelli, direttore sviluppo del gruppo.
L’anno scorso, il fatturato è tornato in crescita sopra il mezzo miliardo di euro, anche se non ancora a livelli pre Covid. Abbiamo aperto 120 negozi ben più dei 94 previsti inizialmente, in 21 nazioni. Abbiamo recuperato redditività per continuare gli investimenti e rafforzato il legame con gli stakeholder, in primis i locatori e i franchisee.
Si cresce ancora. Sono già arrivate 20 aperture e chiuderemo l'anno con un centinaio di opening, di cui circa il 60% in Italia, il resto all'estero dove andiamo consolidarsi nei Paesi in cui siamo già presenti, ma anche con un occhio a cogliere qualche opportunità. Rispetto alle location, agiremo a tutto campo a seconda delle caratteristiche dei brand e delle aree dove intendiamo svilupparci.
La storia di Teddy è una storia di franchising e attualmente operiamo in affiliazione per il 60/70%. Però la rete diretta è aumentata negli anni anche per poter testare le innovazioni da portare su scala più ampia.
Questa formula, poi perfezionata e sviluppata, nasce da un'intuizione del nostro fondatore Vittorio Tadei nel 1989. La promessa è di garantirlo a tutti senza soglie. Grazie a oltre 30 anni di esperienza sul mercato retail non ci sono timori di invenduto, è uno stimolo a stare attenti a quello che mettiamo sul mercato. In questo modo diamo anche un messaggio al nostro franchisee e cioè che siamo tutti e due nella stessa barca, se sbagliamo la collezione siamo i primi a rimetterci.
Nel nostro caso funziona molto il passaparola. Cerchiamo di partire con singoli imprenditori con cui crescere insieme a magari arrivare a più negozi. Ci sono poi rapporti con partner grandi con i quali avviare piani di sviluppo importanti. Ovviamente la scelta dipende anche dal mercato tenendo conto che operiamo in oltre 40 Paesi.
Omnicanalità, per noi, è sinonimo di cambiamento di mentalità, passare da ragionare per canale -per noi soprattutto il tail monomarca -a ragionare per cliente. La gestione di questo cambiamento parte dai dati sui clienti e dai servizi in negozio. In questi anni sul mercato italiano, e mano a mano all'estero, abbiamo lanciato diversi servizi: click e ritira, reso in negozio, verifica dall'app della disponibilità in negozio dei prodotti, possibilità di ordinare dal negozio prodotti disponibili nel magazzino centrale dell ecommerce. Per favorire lo sviluppo nel digital abbiamo costituito una nuova funzione aziendale che ha l'obiettivo di guidare il cambiamento culturale. Questo passaggio comprende formazione su tutti gli staff dei negozi facendo reskilling delle competenze, una delle grandi sfide di fronte a cui ogni retailer sarà nei prossimi anni.
Tutti i nostri brand sono presenti a livello ecommerce in Italia e in vari stati. Tutti i servizi collegati al digitale sono disponibili in vari Paesi a seconda del livello di sviluppo degli stessi.
Abbiamo approvato nel 2021 un piano strategico quinquennale per identificare i risultati raggiunti, come performance ambientali e sociali e delineare le azioni che saranno attuate per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Primo grande esempio, è il nuovo centro di distribuzione di Gatteo che, ottimizzando la distribuzione e il servizio ai negozi ci permette di produrre quello che è davvero, necessario andando ad eliminare quanto più possibile sprechi ed inefficienze.
Naturalmente la situazione è complicata. In Ucraina i nostri 10 negozi (al momento di andare in stampa ndr) sono tutti chiusi. In Russia, avendo dei partner, non abbiamo margine di azione se non quello di lavorare per salvaguardare gli investimenti fatti insieme. Lo sviluppo nel Paese è per forza rallentato. Questa contingenza ci ha però reso ancora più consapevoli della nostra solidità: siamo in tanti mercati da tanto tempo e quindi in grado di adattarci e trovare soluzioni innovative e contromisure avendo tutte le competenze che servono per affrontare situazioni complesse. Avere un tavolo con più gambe è stata una delle massime del nostro fondatore, che non tradisce mai. Eravamo e siamo presenti in tante aree di crisi, dall'ex Jugoslavia alla Libia, dal Nord Africa alla Siria. Non appena ne siamo venuti fuori, ci siamo evoluti e ci siamo rinforzati. Sarà così anche in questa occasione.
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