Loading...

 

 

 

PEOPLE CARE

18/12/2023

Una corsa ad ostacoli che tira fuori il meglio di sé

Tra auto-imprenditorialità e fiducia: Claudia Sammaritani, referente organizzativo people care, racconta il suo percorso in Teddy dove una continua spinta alla crescita la fa sentire a casa, nel luogo giusto.  

Il desiderio di crescere e allo stesso tempo la preoccupazione di non adagiarsi in un lavoro routinario che lentamente seppellisce e spegne le ambizioni. Nell’estate del 2004, dopo la laurea in Economia Aziendale, Claudia Sammaritani aveva già le idee abbastanza chiare su quello che doveva essere il ritmo del suo futuro professionale. Una lunga e appassionante corsa ad ostacoli che dalla partenza al traguardo richiede ogni giorno dedizione, allenamento e tanta volontà. La Teddy però non sembrava rientrare nei suoi orizzonti,  forse per quel senso di sfida che porta a scartare a priori strade già battute e apparentemente troppo semplici. “Mi sembrava troppo facile”, racconta Claudia. “Nel riminese tutti lavorano in Teddy e io volevo qualcosa di più, qualcosa di diverso”. Però l’estate passa in fretta e anche settembre e ottobre. Claudia non trova la sua destinazione ideale e così a novembre mette da parte l’anticonformismo e invia un cv proprio alla Teddy. Questione di pochi giorni e il telefono squilla con una proposta che spazza via ogni dubbio o perplessità. “Mi chiamò Monja Pasolini, attuale responsabile della consulenza progetti per la società del Gruppo Titantex – ricorda con un pizzico di emozione – per presentarmi la possibilità di un lavoro che con un po’ di imbarazzo lei definiva “strano”. Si trattava di mappare i processi in azienda. Per me fresca di studio non era qualcosa di strano ma una materia che conoscevo e mi appassionava tantissimo”.  

 

Così nel novembre del 2004 Claudia entra in Titantex, società che già allora forniva servizi alla Teddy. Fin dai primi giorni capisce che la scelta fatta è quella giusta. Trova un ambiente stimolante dove realmente si corre e ogni giorno c’è una sfida e un ostacolo da saltare. Nel caso specifico si trattava di diffondere in azienda la cultura di lavorare per processi. Un tema molto caro a Vittorio Tadei che aveva capito l’importanza di questo aspetto specifico dell’organizzazione aziendale. Mettere ogni persona nelle condizioni di vivere il proprio lavoro con uno sguardo ampio capace  di tenere conto di tutti i passaggi della filiera e non esclusivamente del proprio singolo compito. “E’ stato un lavoro appassionante dove ho capito in prima persona cosa significhi essere imprenditori di se stessi. Anche se ero l’ultima arrivata mi sentivo libero di proporre le mie idee, anche di sbagliare. Era tanta la fiducia che mi sentivo addosso. Basti pensare che pochi mesi dopo che ero stata assunta mi mandarono insieme a un collega senior a New York per fare delle verifiche in un negozio che avevamo. Più di così”. 

Ormai sono quasi 20 anni che Claudia lavora in Teddy e verrebbe naturale pensare che in qualche momento la routine possa avere preso il sopravvento. Ma è una considerazione sbagliata. Ed è lei stessa a sottolinearlo. “In Teddy io mi sento davvero a casa e credo che sia proprio il luogo giusto per me perché sono continuamente chiamata a reinventarmi, a mettere in campo tutte le mie risorse e la mia intraprendenza lanciandomi anche in progetti che forse non mi sarei scelta da sola”. Dopo anni di mappatura di processi, durante i quali succede di tutto – si sposa e arrivano due figlie - Claudia entra nel team Corporate Communication & People Care per ricoprire il ruolo di Referente Organizzativo. Oggi si occupa  di gestire e curare correttamente gli organigrammi aziendali, allineando ruoli, persone e disegni organizzativi. Da alcuni anni è inoltre parte di un progetto relativo alle risorse umane volto all’organizzazione dei percorsi di crescita dei dipendenti.  “Inizialmente avevo diversi dubbi perché ho una formazione economica, per fare un esempio io amo da morire stare davanti ai numeri e fare analisi. Sulla parte più relazionale invece non mi sentivo forte e sicura. Poi mi sono dovuta ricredere e oggi sono serena e sono assolutamente soddisfatta di questa scelta. Ogni anno ci approcciamo a 80 persone per la valutazione di 900 dipendenti e ciascuna valutazione richiede sempre un’interpretazione specifica. Impossibile annoiarsi. Il destino ha giocato un bello scherzo nel percorso di Claudia: alla fine l’azienda che inizialmente snobbava e in cui non voleva entrare è diventata per lei un motore di crescita umana e professionale, una molla che là spinge sempre più lontano, anche in situazioni lavorative che non si sarebbe mai immaginata.

 

Condividi su

 

BACK