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La prima PIM Specialist di Teddy

Ci sono sempre nuovi “pionieri” anche dopo 60 anni di storia. Jessica Pajalunga, 25 anni, ha aperto la strada all’ingresso di una figura inedita per la Teddy ma che nel mondo del digital retail si sta rendendo sempre più  indispensabile.

08/08/2024
  • CRESCITA
  • LAVORO
  • DIGITAL

Nella narrazione di Teddy ci sono storie, grandi e piccole, che si assomigliano, legate da una parola che ricorre più di altre e più di altre ne ha segnato lo sviluppo. Questa parola è fiducia, l’atteggiamento di chi intravede delle possibilità e senza garanzie di successo decide di scommettere sulla persona che ha davanti. Un atteggiamento di libertà e coraggio che caratterizzò l’azienda dei primi tempi e che oggi come una bussola fedele continua a orientare decisioni importanti. Fiducia è una parola viva e la vicenda di Jessica Pajalunga ne è un esempio. 

Jessica ha 25 anni, una laurea in moda a Rimini e una passione per la scrittura. Quando due anni fa viene in Teddy per fare il colloquio è una giovane ragazza che come tante si sta affacciando per la prima volta al mondo del lavoro, portando con sé un bagaglio di studi, tanta determinazione e voglia di imparare. L’intervista con i selezionatori va bene, il suo carattere e modo di fare li impressiona tanto che le propongono un tirocinio per un ruolo nuovo e che in Teddy non ha mai ricoperto nessuno. A oggi infatti Jessica Pajalunga è la prima PIM specialist della Teddy, una figura recente nel panorama del recruiting, figlia di un digital retail in continua evoluzione. “Sono nel settore digital – spiega Jessica – e come tutti i suoi componenti lavoro trasversalmente per tutti brand. Il mio ruolo prevede la gestione del PIM, Product Information Management, un sistema che gestisce in maniera completa e accentrata le anagrafiche di tutti i prodotti uniformando e semplificando la gestione delle informazioni su canali di vendita differenti”.

 

  

 

 

Il suo ruolo richiede un dialogo costante con diverse aree dell’azienda e nel primo anno di lavoro gli ha presentato un inizio in salita. “Il mio ingresso è stato davvero complicato e duro. La mia figura era ancora tutta da costruire e dal punto di vista tecnico del PIM tanti aspetti hanno richiesto una configurazione lenta e a piccoli passi”. In questo percorso, dove non sono mancati anche momenti di stasi, Jessica non si è persa d’animo grazie a quell’asset intangibile che è la fiducia e che nelle situazioni più critiche fa la differenza tra chi getta la spugna e chi continua a perseguire il proprio obiettivo. “Sono stata fortunata ad avere un responsabile che mi ha seguita e sostenuto in tutti i passaggi. Inoltre, la cosa che da subito ho apprezzato è la grande responsabilità che mi è stata data e adesso, trascorsi due anni, sono molto soddisfatta. Il tirocinio si è trasformato in un contratto e pian piano comincio ad avere sempre più padronanza dello strumento anche se, sono sincera, ho ancora molto da imparare e studiare. Il mio obiettivo per il futuro è crescere diventando un punto di riferimento in azienda per tutte le informazioni legate alle anagrafiche”.

Ecco la fiducia: trasforma e allarga gli orizzonti di chi ne è destinatario.