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BELONG To History

Il volto umano delle aziende non è un'illusione. Grazie, ma noi continuiamo!

Per Teddy, i valori ESG e l’inclusione sociale sono radici, non sono mai stati solo strategie: per questo, in un contesto di regressione generale, noi non arretriamo.

28/02/2025
  • VALORI
  • IMPATTO
  • ESG

Negli ultimi anni, la sostenibilità e l’inclusione sono state al centro del dibattito pubblico ed economico. Valori che molte aziende hanno abbracciato con convinzione – o talvolta per necessità – spinti da una crescente attenzione da parte di investitori e consumatori. Ma cosa succede quando il vento cambia? Quando il mercato si muove in direzione opposta e chi prima sbandierava l’importanza dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance) ora fa un passo indietro?

Mario Calderini, professore ordinario di “Management for Sustainability and Impact” presso il Politecnico di Milano, ha definito questo fenomeno una «disillusione nei confronti del capitalismo dal volto umano». E alcuni grandi player, come BlackRock, hanno iniziato a ritrarsi, ridimensionando il proprio impegno nei confronti dei temi ESG. Segnali chiari di una fase di ripensamento, in cui il rischio è che l’attenzione all’impatto sociale delle imprese diventi solo una parentesi in un sistema che torna a concentrarsi su logiche di puro profitto.

Di fronte a questa regressione, si apre un bivio per chi fa impresa: seguire il flusso, adattandosi alle nuove priorità di mercato, oppure restare fedeli a una visione di lungo periodo, radicata nei valori più profondi dell’azienda. Per Teddy, la scelta è chiara: proseguire lungo la strada tracciata fin dall’inizio. Perché l’inclusione e la sostenibilità non sono mai state una moda da cavalcare, ma un principio fondante della nostra cultura aziendale, codificata già dal nostro fondatore, Vittorio Tadei.

 

 

 

 

 

 

Nel dibattito attuale c’è chi sostiene che il capitalismo dal volto umano sia solo un’illusione. Noi non lo crediamo. Sappiamo che è una sfida complessa, ma è proprio nelle sfide che si misura la coerenza di un’impresa. Per Teddy, la sostenibilità - intesa come il processo di creazione di valore a lungo termine di un'azienda, che permetta di contribuire allo sviluppo di una società più sostenibile - non è mai stata una strategia di marketing, ma un impegno quotidiano, fatto di scelte concrete e di azioni tangibili. Non è un’opzione, ma un dovere.

Abbiamo sempre creduto che fare impresa significhi soprattutto valorizzare il potenziale delle persone: dei collaboratori, dei fornitori, della comunità che ci circonda. E lo abbiamo fatto in tempi in cui questi temi non erano ancora sotto i riflettori, quando nessuno parlava di ESG e di responsabilità sociale d’impresa. Perché il nostro modello non si basa su trend passeggeri, ma su una visione che mette al centro la crescita delle persone e il loro benessere.

Ecco perché oggi, mentre altri rivedono i propri impegni, noi andiamo avanti. Non perché sia semplice, ma perché è quello in cui crediamo, all’origine del nostro purpose. Perché costruire una società migliore attraverso il nostro lavoro è uno dei nostri scopi, uno dei motivi fondanti della nostra azienda. 

«Ci sono realtà che non arretrano», dice Calderini, intervistato da “Vita”. E noi ci sentiamo di essere una di queste. Il nostro impegno per un’economia più giusta e responsabile si traduce in azioni concrete, che attraversano tutta la nostra filiera.

Il nostro è un sogno che prende forma, quello di un futuro da costruire insieme. Crediamo in un mondo in cui ogni scelta conta realmente e ogni gesto sia capace di lasciare un segno. Per questo, ci impegniamo a rendere ogni fase della nostra filiera sempre più responsabile, lavorando fianco a fianco con i nostri fornitori per migliorare processi, materiali e condizioni di lavoro. Ma la sostenibilità non è solo una questione di produzione: è un modo di essere.

Crescere significa, infatti, anche acquisire consapevolezza, per questo coinvolgiamo attivamente chi fa parte del nostro mondo, offrendo strumenti, formazione e spazi di confronto. Perché il cambiamento più autentico nasce quando ognuno si sente protagonista di un percorso comune.

Essere impresa significa anche essere parte di una comunità. Noi di Teddy abbiamo scelto di farlo investendo in progetti che supportano le persone e i territori in cui operiamo, perché crediamo che il valore di un’azienda non si misuri solo in risultati economici, ma anche in ciò che quest’ultima riesce a restituire alla società. 

Non sono scelte dettate dalle circostanze, ma parte della nostra identità. Un’identità che affonda le radici nel pensiero di Vittorio Tadei, che ha sempre concepito l’impresa come uno strumento per generare opportunità, crescita e inclusione. Guardare al profitto per noi significa riuscire, ogni giorno, a creare un luogo dove le persone possono trovare spazio per realizzare se stesse. Uno spazio di miglioramento costante.

Oggi, in un momento di grandi cambiamenti e in alcuni casi di ripensamenti, il nostro messaggio è chiaro: Teddy non cambia la propria rotta. Non perché sia immune alle sfide del mercato, ma perché per noi la responsabilità sociale e l’inclusione non sono mai state una questione di convenienza. Sono il nostro modo di fare impresa, ieri come oggi, indipendentemente dalle pressioni e dalle tendenze esterne. Come noi, sappiamo che al nostro fianco ci saranno molte di quelle realtà aziendali italiane che sono costruite su un comune tessuto valoriale, alto, importante. Parliamo di quelle imprese familiari che sono il motore economico del nostro Paese.

Ciò che sta accadendo nel panorama economico globale è un test di coerenza per tutti noi. Se è semplice parlare di valori quando il contesto lo favorisce, è nei momenti di incertezza che si capisce davvero chi crede fortemente in ciò che fa.

E noi ci crediamo. Grazie, BlackRock, per averci mostrato i limiti di un impegno calcolato. Ma noi proseguiamo. Perché il futuro non si costruisce con strategie di breve periodo, ma con la determinazione di chi sa dove vuole andare, e sceglie di restare fedele ai propri valori.