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Da Frankenstein al nuovo Harry Potter, quando la fedeltà all'originale premia

Dalla letteratura al cinema, dalla moda all’impresa: essere fedeli al cuore di un progetto significa innovare senza tradire la propria essenza.

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C’è qualcosa di profondamente umano nel desiderio di restare fedeli a un’origine, di tornare a interrogare le radici di una storia per darle nuova vita. È il movimento che percorre oggi una parte importante della cultura contemporanea pervasa dai remake, dai reboot. Che si tratti del cinema o della moda (la fashion week continua a dimostrarcelo), sembra sia in atto un bisogno collettivo di recupero dell’autenticità. Proprio il 2025 ha abbracciato questo desiderio, riportando sullo schermo volti ed eroi del passato che, insieme ai grandi classici della letteratura, tornano oggi in una veste tutta nuova, ma sempre familiare.

È il caso del Frankenstein di Guillermo del Toro, dove il regista premio Oscar per La forma dell’acqua restituisce alla creatura di Mary Shelley il suo significato più profondo. Non un mostro, ma un’anima alla ricerca di riconoscimento. Del Toro non copia il romanzo, ma gli resta fedele nel senso più vero del termine: non nella forma, ma nel cuore. La sua fedeltà è un atto di ascolto. Elizabeth, per esempio, in un certo senso, è un personaggio del tutto nuovo. Se pur presente nel romanzo, la donna a cui presta il volto Mia Goth è inedita e magnetica nel suo manifestare una ricerca di riconoscimento. Questo è l’elemento che la avvicina alla “creatura”, il frutto del desiderio estremo di Victor e della sua sfida verso la creazione stessa. Il mostro di Frankenstein diventa veicolo di qualcosa che Elizabeth ha cercato per tutta la vita: un posto nel mondo. 

In questa prospettiva, la fedeltà diventa creatività. Rileggere un classico significa assumersi la responsabilità di comprenderlo nel suo tempo e ripensarlo nel nostro. L’autenticità non implica che qualcosa resti sempre uguale a sé stessa, al contrario, l’evoluzione, il cambiamento, la creatività appunto, sono le migliori alleate di chi desidera essere fedele alla propria essenza originale. Lo ha avuto chiaro anche James Gunn, il visionario cineasta DC con il suo “nuovo” Superman. Un progetto che, prima ancora di uscire, è già diventato simbolo di un ritorno alle origini. Gunn, oggi a capo dei DC Studios, ha deciso di ripartire dal personaggio degli anni Trenta, quando Superman era ancora l’incarnazione ingenua, ma potentissima del sogno americano. Non lo trasforma ma lo riporta alla sua essenza.

E noi di Teddy? Con quale spirito cerchiamo di vivere la stessa sfida davanti alla quale sono chiamati a rispondere i mondi del cinema, della cultura, della moda. Il nostro è un progetto nato da una visione, da un Sogno, quello del nostro fondatore Vittorio Tadei, che ha visto continue evoluzioni. Basti pensare ai brand che oggi fanno parte dell’azienda, a come sono cambiate le nostre collezioni. Ma qual è stata in questi anni la ragione profonda della nostra trasformazione, della nostra crescita? In realtà, la risposta è così evidente, che possiamo incontrarla ogni giorno, entrando nei nostri uffici, nei nostri store: ed è rappresentata dalle persone. Le persone cambiano, evolvono costantemente, e qualunque realtà che non ne tenga conto, non può dirsi fedele alla propria storia. Perché ogni storia nasce dalla creatività di chi la vive. 

Ogni generazione ha bisogno di riscrivere le storie che ama: Harry Potter, ad esempio, è oggi oggetto di un nuovo adattamento seriale, destinato a riportare in scena l’universo di Hogwarts con un cast inedito e una fedeltà “di spirito” più che di parola. I produttori non intendono ripetere il successo dei film, ma rileggere l’opera di J.K. Rowling nella sua complessità originaria, offrendo spazio a trame, sfumature e personaggi che al cinema erano rimasti nell’ombra.
Ancora una volta, la forza del progetto risiede nella volontà di restare fedeli al nucleo narrativo e valoriale — l’amicizia, la scelta del bene, la costruzione dell’identità — pur reinventando tutto ciò che è esteriore.

Qual è la sfida dunque? Cosa può voler dire per noi essere fedeli alla nostra storia?

Così come Del Toro reinterpreta Mary Shelley senza tradirla, o come Gunn ancora Superman alla Terra restituendogli la sua verità più semplice, noi di Teddy cerchiamo di portare avanti quell’idea di impresa come comunità di persone, come luogo in cui il lavoro è anche vocazione e responsabilità.

La fedeltà è un atto di responsabilità creativa. Cinema, letteratura, moda, impresa: ambiti diversi, ma attraversati dalla stessa domanda: cosa consente a una storia di evolversi senza “perdere la memoria”? Forse, ricordare il Sogno, tornare al cuore. E forse, in fondo, questa è la lezione più grande che la cultura contemporanea, il Frankenstein di Del Toro, Superman, e anche il ritorno di “Harry Potter”ci lasciano intravedere: essere fedeli all’originale significa essere in movimento verso l’essenza profonda della propria storia.