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BELONG To The World

Portatori di fuoco: piccole rivoluzioni in direzione ostinata e contraria

La vera sfida della contemporaneità è rivendicare un ideale in grado di evolversi senza tradire se stesso, una bussola, un Sogno che ci indica la giusta strada. Noi di Teddy abbiamo il nostro.

23/05/2025
  • ANTICONFORMISMO
  • CRESCITA

In direzione ostinata e contraria, così cantava Fabrizio de Andrè nella sua Smisurata Preghiera, quel modo di stare al mondo in grado di "consegnare alla morte una goccia di splendore. Di umanità, di verità”. Così si recita in quelle storie apocalittiche, un po’ distopiche, ma tutte contemporanee, in cui il mondo è finito, o sta per finire, e a qualcuno è affidato il compito della ricostruzione, della ripartenza. In direzione contraria rispetto alla fine, ostinata nella ricerca di qualcosa di ancora vivo e autentico. Il fuoco, scriveva McCarthy nel suo capolavoro, La Strada, o la cura della seguitissima serie The Last Of Us, il racconto degli ultimi. Una ricerca, in fin dei conti, di un ideale in grado di crescere, di essere sempre attuale, di evolversi e cambiare, rimanendo fedele alla sua natura. Una ricerca che diventa un viaggio, e un viaggio che è proprio di chi fa impresa, e vive quella stessa sfida affidandola al valore dei portatori di fuoco, le persone che, con la loro unicità, riescono a portare avanti la nostra storia, dall’inizio, al futuro, non alla fine. 

In questi giorni, sul piccolo schermo si è consumato un altrettanto piccolo dramma, un cambio di protagonista nella serie HBO, ispirata al videogame di Naughty Dog, The Last Of Us, appunto. Il contesto è familiare per chiunque sia appassionato di racconti distopici e tragici: l’umanità è stata decimata da una pandemia, il cambiamento climatico ha permesso la diffusione di un fungo, il Cordyceps, un parassita che si impossessa del corpo dell’ospite che tiene in vita, consumandone lentamente l’esistenza. I sopravvissuti, pochissimi, cercano di sfuggirgli finché, improvvisamente, non si palesa l’ipotesi di una cura, una ragazzina che sembra immune al parassita, la cui vita potrebbe salvare il mondo. Ma il protagonista si rifiuta di consegnarla alla scienza che accetta di sacrificarla per salvare i grandi numeri. Per lui, figura paterna, è impensabile, e per questo sarà punito. Al netto della trama, è accaduto in un preciso momento un punto di svolta per lo spettatore: un cambiamento nella narrazione, il cambio di protagonista, ha messo in crisi la missione. E questo ha sollevato in noi una domanda: Come si può passare il fuoco? Trasmettere un ideale?

 

 

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Nel romanzo La Strada, Cormac McCarthy compie un azzardo, affida il sogno, la missione della ricostruzione, ad un padre, un custode, e ad un figlio, entrambi anonimi, entrambi personaggi in cui ognuno di noi può identificarsi. La strada che percorrono è quella della speranza in un modo ridotto a un deserto di violenza e paura. Il vero azzardo dell’autore, per essere ancora più precisi, è affidare il sogno, il fuoco, al bambino: al futuro.

La costruzione, la ripartenza, è un problema di generazioni, non di un solo protagonista, non di un eroe, per quanto affascinante e visionario. Il futuro si costruisce insieme. Questa è la prima lezione che la storia del Gruppo Teddy ha voluto affidare ad ognuno di noi attraverso l’esempio del nostro fondatore, Vittorio Tadei, che ha sempre incoraggiato la sua stessa famiglia e ognuno di noi a diventare portatori di fuoco nel mondo. Abbiamo fatto nostro lo sguardo di Vittorio sul mondo, quel modo di guardare alle cose con invincibile positività, certi cioè che la realtà non sia mai contro di noi. In questo modo abbiamo imparato a guardare tutto con fascino e curiosità e non con paura, scoprendo che c’è sempre un’occasione da cui ripartire.

Con Vittorio abbiamo iniziato il nostro viaggio in direzione ostinata e contraria, abbracciando la sfida del futuro.
Il paragone con la tradizione, il confronto con un futuro fatto di nuove tecnologie e nuovi modi di fare impresa, sono temi così importanti e stringenti da essere stati protagonisti anche dello scorso Salone del Libro di Torino: il luogo in cui la realtà e il racconto si incontrano nelle parole di autori e esperti che, attraverso le parole, cercano di dare significato ai fatti, alle emozioni, alle paure e ai desideri che viviamo ogni giorno. Ma qual è lo scenario in cui oggi siamo chiamati a portare la novità che abbiamo ereditato?

Le nuove tecnologie, l’arrivo dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, sono ovviamente dei fatti che chiunque faccia impresa non può ignorare, e sono proprio quelli davanti ai quali interrogare e mettere alla prova il Sogno su cui è nata la nostra storia.

Qual è la nostra direzione come Gruppo? Qual è la nostra strada? La più autentica, quella che ha sempre fatto per noi la differenza, è ancora una volta quella che punta sulla persona, come valore e come centro creativo, e sulla comunità, perché insieme, qualunque strada diventa percorso. E lo diventa abbracciando tutto, al contrario di chi sceglie di avere timore del futuro, noi abbiamo sempre scelto di interrogarlo, e condurlo al cuore della nostra casa, perché sia possibile crescere, ancora una volta, insieme. Interrogare il presente è l’unico modo per essere parte del futuro, senza avere la necessità di salvare un passato che ha smesso di comunicare la propria storia generando valore. Questo modo di fare impresa diventa ancora più evidente nella relazione tra colleghi, tra i nostri partner o franchise perché è nel rapporto che emerge ancor più prepotentemente il valore di un cammino condiviso, di una strada percorsa insieme.

Nel mondo del lavoro, è sempre esistito un prima e un dopo la rivoluzione e la storia d’impresa è stata attraversata dal cambiamento fin dalle sue origini. Ma c’è una differenza tra una rivoluzione e una tabula rasa, c’è una linea ben definita che separa l’innovazione dalla cancellazione del passato, e quella linea è tracciata dalle nostre scelte, dal nostro desiderio di essere sempre parte di qualcosa di più grande della novità contingente. Ognuno di noi può fare la differenza lungo il percorso, l’importante è accendere la scintilla, perché il fuoco divampi.