Esiste ancora il mondo delle regole inviolabili? App e regole ci aiutano davvero a sentirci più sicuri? In un’epoca segnata dall’incertezza, cerchiamo strumenti per sentirci più sicuri: app, intelligenze artificiali, voci esperte. Ma ciò che davvero ci guida è la relazione umana. In Teddy, la comunità è la risposta che dà senso, valore e forza al quotidiano.
La narrazione della nostra contemporaneità passa anche attraverso dati, approfondimenti e analisi, secondo cui l'insicurezza è sempre più parte della nostra quotidianità, spesso e volentieri, con un particolare focus sulla nostra vita professionale. L’equazione sembra piuttosto lineare ai più: l’incertezza del futuro e il mercato del lavoro in continua evoluzione, contribuiscono a farci avere quella sensazione di un terreno che sembra essere sempre prossimo a franare, anche quando la realtà dimostra il contrario. Ma ammettendo anche un’analisi così generalizzata su un tema che è e rimane complesso, quali sono le risposte che tendiamo a cercare, e quali invece quelle che un’azienda impegnata a generare valore può offrire? Insomma, esiste davvero un manuale, un’app, una AI da seguire che può aiutare a sentirci meglio, più sicuri e certi del nostro valore?
Proviamo a navigare il mondo dell’informazione per evidenziare di cosa ci capita più spesso di sentire il bisogno, e cosa abbiamo scoperto noi del Gruppo Teddy, lavorando ogni giorno fianco a fianco con le persone che fanno parte della nostra comunità.
Certo, in prima battuta sarebbe fin troppo facile citare i dati sulle app più scaricate sui diversi store online tra cui troneggiano senza sorpresa quelle dedicate all’intelligenza artificiale. La cosa più sorprendente, e in alcuni casi oggetto anche di allerta tra gli esperti, è un dato secondo cui sono moltissimi gli utenti che si rivolgono alle AI in momenti di bisogno emotivo: dalla semplice compagnia nel dialogo virtuale, al conforto, ai consigli per divenire più sicuri di sé. Celebre è anche il successo di app per la meditazione e lo sviluppo della mindfulness come Calm, fino al trend, oggi radicalmente cambiato in alcuni casi rispetto alle origini, dell’ASMR.
Sono piccoli segnali, ma dicono molto: mostrano un bisogno di relazione sempre più diffuso. L’intelligenza artificiale, in fondo, è solo l’ultima risposta possibile a un desiderio più profondo e radicato: essere visti. Anche il successo degli influencer può essere letto così — non tanto come celebrità, ma come figure familiari, con cui confrontarsi anche nei gesti più semplici. Pensare che tutto questo sia solo frutto del nostro tempo, però, è un errore. Anche il passato, spesso idealizzato come una golden age, offriva strumenti e risposte, sotto forma di regole, rituali e massime di vita.
Niente è giusto o sbagliato in sé: tutto dipende dall’uso che ne facciamo. Vale per l’AI, come per un libro che promette risposte sull’ansia. Oggi, accanto agli strumenti digitali, c’è anche la voce degli esperti — psicologi, coach, terapeuti — che attraverso social, app e dirette streaming invitano a guardarsi dentro, a dare un nome ai propri stati d’animo, e a lavorarci. Quando la terra trema, avere qualcuno a cui guardare, una voce da ascoltare, e una mano da afferrare, fa la differenza. La presenza, la compagnia, l’ascolto non sono verità assolute, regole inviolabili, ma l'opportunità vera attraverso la quale il quotidiano diventi una scoperta e non una prigione.
L’attenzione alla persona è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra azienda, è stata costruita dalla relazione, del nostro founder Vittorio Tadei con la sua famiglia, con i primi dipendenti del Gruppo, ed è stata tramandata di volto in volto, oltre che di generazione in generazione, ad ognuno di noi che vive quotidianamente la vita in azienda. L'empowerment, la riscoperta di sè e del proprio valore passa nella nostra esperienza, attraverso la relazione. L’incontro, il dialogo, il confronto e la curiosità sono da sempre le coordinate attraverso le quali ognuno di noi si muove nel proprio lavoro, qualunque sia l’area in cui opera, e qualunque sia il grado di responsabilità che vive.
Ascoltare la propria mente e il proprio corpo, dare spazio alla salute mentale, è forse una delle conquiste più importanti del nostro tempo. Un gesto di cura che ci aiuta a guardare avanti con maggiore consapevolezza, pronti a prenderci davvero il nostro posto — nella vita, nelle relazioni, nel lavoro — in modo pieno e autentico.
Teddy è un Gruppo non solo perché racchiude in sé diverse realtà, ognuna pronta a raccontare la propria visione della moda, ma anche perché siamo strutturati come comunità di persone, prime che di dipendenti, di risorse uniche generatrici di valore attraverso la diversità. L’altro è l’opportunità attraverso la quale l’individuo scopre se stesso come parte di un gruppo, di una comunità viva, tesa alla felicità della persona, alla realizzazione umana e professionale.